Riforma agraria

Cos'è la riforma agraria:

La riforma agraria è la riorganizzazione della struttura del territorio con l'obiettivo di promuovere una più equa distribuzione della terra .

La riforma agraria mira a provvedere alla ridistribuzione delle proprietà rurali, cioè a distribuire la terra per adempiere alla sua funzione sociale.

La riforma agraria è un intervento imperativo dello Stato, per ragioni economiche e politiche, nella situazione patrimoniale delle proprietà rurali, nonché nelle modifiche del diritto di proprietà (diritto di proprietà).

Ci sono due diverse tendenze nel movimento di riforma agraria. Uno è derivato dalle ideologie socialiste e comuniste, il cui scopo è che tutto il suolo diventa proprietà collettiva, considerando che questo è il presupposto necessario per raggiungere un ordine sociale giusto ed equo. La seconda tendenza è quella dei riformatori agrari, come Henry George, JS Mill e Franz Oppenheimer, che attaccano la proprietà privata della terra e richiedono misure molto severe da parte dello stato per prevenire l'arricchimento ingiustificato dei proprietari terrieri.

Il processo di riforma agraria è attuato dallo stato, che compra o espropria la terra da grandi proprietari terrieri, che posseggono grandi appezzamenti di terra, dove di solito il terreno più utilizzabile non viene solitamente utilizzato, e quindi questi lotti vengono distribuiti alle famiglie contadini o con redditi bassi. Lo Stato ha l'obbligo di garantire il diritto di accesso alla terra per coloro che vivono e lavorano lì, ma questo status non è sempre messo in pratica, dal momento che diverse famiglie vengono espulse dalle campagne e le loro proprietà vengono acquisite da grandi proprietari terrieri.

La proprietà rurale destinata alla riforma agraria può essere ottenuta in due forme, attraverso l'espropriazione o l'acquisto, essendo la modalità originale di espropriazione per l'ottenimento di terre.

Riforma agraria in Brasile

In Brasile, dove le disuguaglianze nelle campagne sono tra le più grandi del mondo (l'1% dei proprietari terrieri possiede circa il 50% della terra), c'è l'INCRA (l'Istituto nazionale per la colonizzazione e la riforma agraria), l'organismo responsabile della gestione di questi problemi. Il problema solleva molti dibattiti, dal momento che molte famiglie che ricevono la terra finiscono per vendere più tardi, o i proprietari terrieri non pensano che le loro terre dovrebbero essere espropriate.